CON I RISTORATORI E LE IMPRESE DEL TURISMO SENZA SE E SENZA MA

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Il presidente del consiglio Draghi, c’era da aspettarselo, ritiene che la soluzione ai mali dell’Italia post covid19 sia nella cessione di ulteriore sovranità da parte del nostro Paese alla unione Europea. Non mette veli alle intenzioni, quindi il presidente Draghi su quelle che sono le proprie intenzioni e su quello che sarà il canovaccio sul quale muoverà le mosso il governo pentapartitico.
Ci risiamo: la troika detta legge, e noi dobbiamo obbedire.
L’esecutivo dimostra quindi di non aver a cuore le piccole e medie imprese italiane, tra le quali le imprese della ristorazione e del turismo che sono quelle che stanno sopportando duramente e più di tutti la crisi economica dovuta alla pandemia. Settore questo che più di altri impiega giovani e donne in maniera continuativa o stagionale.

Ma lui no. Draghi non ha di certo a cuore le piccole imprese italiane; il governo da lui guidato ha diversi intenti; Il mercato globale, l’omologazione dei prodotti, lo strapotere delle multinazionali, e cioè di tutto ciò che sta uccidendo settori chiave della nostra economia, e di ciò che è il fiore all’occhiello, da secoli, che ha contribuito a rendere famosa e bella la nostra Italia, fornendo inoltre un contributo economico determinante.

Avversare questo modus operandi non è altro che vero amore per la nostra Patria; avversare la fine della piccola e media imprese e quindi voler bene alle nostre donne e ai nostri giovani sarà il nostro intento nei mesi che verranno. Avversare la cessione ulteriore di Sovranità sarà il nostro sacrosanto dovere.
E ci definiranno sovranisti; ne andremo fieri, dispiaciuti dal fatto che il nostro governo, i nostri parlamentari e tutti i nostri rappresentanti nelle istituzioni non lo sono.

Quel contributo che oggi lo Stato nega ai ristoratori, costretti da scelte miopi a tenere chiuse le loro attività, con tutto ciò che a questo consegue in termini di aumento della disoccupazione e non solo. Il Movimento Sociale Fiamma Tricolore riconosce nella ristorazione e nella cucina italiana un grande valore, individuando in esse un simbolo della nostra identità nazionale  e si fa portavoce del giusto malcontento di chi oggi, a ragione, si sente del tutto dimenticato.

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