Scontri di piazza. Roma come Washington. Cui prodest?

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di Giovanni Demarco

In questi giorni unanime e’ la condanna di tutti gli organi di stampa e delle forze politiche sui fatti di Roma, così come dell’opinione pubblica, con opinioni tutte orientate, a ben vedere, a condannare gli episodi di violenza.
Atteggiamento questo giusto, ma credo sia anche un po’ troppo riduttivo e semplicistico. I violenti (nella fattispecie abbiano nomi e cognomi in quanto arrestati dalle forze dell’ordine) c’erano ma non erano la maggioranza, anzi. Erano una minima parte, che hanno agito fin troppo liberamente e deliberatamente al solo scopo di distogliere lo sguardo e le attenzioni da quei cittadini, la stragrande maggioranza, scesi in piazza per manifestare, in maniera legittima, il proprio dissenso nei confronti della adozione del green pass. Non entriamo in merito alla tematica dei cortei dello scorso sabato ma va da sé immaginare che domani potrebbe essere un altro tema a portare a fare riempire le piazze ed allo stesso modo si potrebbe agire affinché le giuste rivendicazioni della gente passino in secondo ( terzo o quarto) piano.

Sabato scorso in piazza c’erano cittadini che in buona fede protestavano e sono stati picchiati; c’era gente che ha legittimi dubbi su uno strumento (il Green pass) che solo in Italia è utilizzato per poter andare a lavorare.
L’assalto violento e fisico alle istituzioni deve essere assolutamente sempre condannato, e noi siamo i primi a farlo, ma andrebbe notato come stranamente questo assalto non e’ stato effettuato nei confronti di quelle istituzioni che potrebbero essere “colpevoli” del disagio di quella piazza.
Cui prodest? A chi giova l’assalto di un sindacato “rosso” in calo di adesioni e credibilità ed obiettivamente lontano dall’aver tutelato i lavoratori e i più vulnerabili? A chi giova aizzare lo spauracchio fascista in una capitale ad una settimana dal ballottaggio?
Come non notare il parallelismo tra gli scontri dello scorso sabato con il film visto lo scorso 7 gennaio quando in seguito alla sconfitta elettorale di Trump, propri sostenitori fecero irruzione (fin troppo facilmente) nei locali della casa Bianca. In quella occasione i tumultuosi erano guidati da un vichingo con le corna mentre a Roma a guidarli sono stati dirigenti di Forza Nuova uno dei quali per di più e’ un ultras che va allo stadio con il green pass, ben conosciuto alle questure capitoline e non solo e che stranamente ha avuto campo libero.
Altrettanto grave e’ infatti l’incapacità del ministero degli interni di impedire che questi personaggi, i soliti noti, abbiano potuto avere fin troppo campo libero a fare irruzione, indisturbati, nella sede della CGIL. Questa stessa e’ la denuncia di ieri sera di Cofferati, ex segretario di quel sindacato e che di certo non e’ fascista.
Fino a quando le frange violente di sinistra o di destra non saranno punite in modo esemplare?
Questo finora non è successo e sul perché ciò non fosse, successo la politica deve interrogarsi.

 
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