La Passione di Cristo nella nostra epoca
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di P. Manoli
Nel giorno della settimana santa che ci ricorda la Passione di Cristo, mi interrogo su quali siano i riflessi sull’uomo e sulla società odierna degli accadimenti di oltre 2.000 anni fa.
A prescindere dalla presenza o mancanza di Fede di ognuno di noi, penso non si possa non evidenziare il legame profondo tra Gesù in Croce e gli uomini del mondo attuali in “Croce”, crocifissi da una società contemporanea squassata dalla guerra, dalla miseria, dalle epidemie, in un mondo che rifiuta gli “ultimi” a vantaggio dei “primi”..non importa chi sei, ma quanto denari hai e che ruolo ricopri nella società.
Il Giuda Iscariota di turno è ancora in mezzo a noi, pronto a venderci per “trenta denari”, a dire di noi le peggior cose, ad ordire trame, a parlare con lingua intrisa nel curaro, a perseguitarci nell’ingiustizia. In tal senso Gesù ci consola dicendoci che il Regno dei Cieli sarà per i perseguitati dalla giustizia, per i poveri, per i malati.
Spesso nella nostra vita privata e pubblica, troviamo chi ordisce trame di condanna, chi ci perseguita solo perché non facciamo parte del “coro”.
Nella storia contemporanea sono stati rari i periodi in cui i governi si sono dotati di leggi a favore del sociale, a favore di una vera libertà ideale, verso una morale ed una conservazione delle specificità culturali ed ideali dei popoli.
Sovente, in talune forme di “democrazia liberale” come la nostra, assistiamo ad una sorta di “illuminismo” materialista..l’uomo per taluni non ha nessun bisogno morale e spirituale, al primo posto vengono i soldi, il Dio denaro su tutto, a detrimento delle classi sociali disagiate, della mancanza del lavoro; il globalismo pasce nella disperazione di anime drogate, atee, asessuate ed indottrinate nel culto del nulla. Per il mondialismo liberista e per certe associazioni segrete, tutto l’armamentario che travalica l’interesse personale è da cestinare, cancellare e perseguire.
La “Politica” in quanto tale non dovrebbe mai perseguire il solo ristoro personale ma coniugare sapientemente i bisogni materiali con la crescita morale e spirituale, il lavoro accompagnato all’etica, al necessario riposo, al rispetto delle convinzioni personali e della vita privata.
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