Fieri di essere Italiani

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di Vincenzo Guardino

La patria è la terra dei padri, ossia uno spazio, delimitato da precisi confini geografici (nel nostro caso le Alpi ed il Mare Nostrum), entro il quale si sono susseguite nei secoli le generazioni che, con il loro contributo civile e di sangue, hanno forgiato l’anima di un popolo. Ma la patria è anche il futuro, ossia i figli che devono ancora nascere: ciò rimanda ad una dimensione eterna della patria. L’Italia, già esistente come entità ben definita durante l’epoca romana, sublimata poi dalla presenza della Chiesa, era una realtà concreta culturalmente e spiritualmente parecchio tempo prima dell’unificazione. Poi venne la Grande Guerra, che portò gli italiani di ogni luogo patrio nelle trincee in un eroico sacrificio comune. Da quel momento, l’identità del popolo italiano, esaltata dalla Vittoria e dall’avvento del Fascismo, costituì un blocco unitario di fede e di ideali. Ancora oggi, nonostante il periodo di decadenza, sentiamo che la patria rappresenta un’eredità preziosa da lasciare ai posteri.
E’ innegabile, tuttavia, che attualmente l’italianità è sotto attacco. A minacciarla non sono eserciti stranieri come nei secoli passati (poiché siamo già proni nei confronti di paesi occupanti quali gli USA), bensì architetti del mondialismo, i quali ci dicono ogni giorno che le nazioni sono qualcosa di sorpassato, che bisogna rimuovere i confini in nome del mercato e annullare le identità in nome dell’ibridismo multiculturale. I globalisti odiano lo Stato-nazione poiché quest’ultimo, nel pieno della sua sovranità, costituisce il primato della politica sull’economia la quale oggi, essendo completamente sregolata, minaccia di distruggere l’ordine sociale dei popoli. Il pensiero unico dominante dice poi a reti unificate che bisogna privatizzare i beni pubblici per pagare il debito e che si devono accogliere indiscriminatamente, allo scopo di ottenere manovalanza a basso costo e di far arricchire le cooperative, tutte le popolazioni allogene le quali, essendo incompatibili la nostra identità culturale, stanno affossando l’essenza stessa dell’italianità. Inoltre, ci dicono che bisogna cedere qualsiasi forma di sovranità. Ma a chi si cede questa sovranità? Ad enti quali l’UE, le banche ed il Fondo Monetario Internazionale che esistono al solo scopo di demolire le ricchezze e la sfera sociale che i nostri padri con sacrificio avevano ottenuto per noi. I plutocrati mirano a rendere gli individui perennemente precari, apolidi, sfruttati e sradicati, proprio come lo sono di fatto gli immigrati, al fine di sottomettere ogni popolo entro meccanismi tirannici a livello mondiale.
A costoro rispondiamo che l’Italia, con i suoi confini e con le sue tradizioni culturali e spirituali, non potrà mai essere cancellata poiché essa è al centro della storia umana in quanto terra benedetta da Dio. Occorre, dunque, fare appello al vincolo di sangue indissolubile che ci lega come italiani discendenti della romanità per porre fine a tutti i fattori divisivi creati artificialmente dal sistema (destra vs sinistra, settentrionali vs meridionali) e per unirci, anche in questo secolo, in un unico destino contro il nemico globalista.
La patria per noi non è un concetto superato, ma è un valore più attuale che mai per far sì che l’Italia cessi di essere schiava. “Ad ognuno puzza questo barbaro domino”, scriveva Machiavelli nel Principe esortando i Medici a liberare l’Italia. Mai parole furono più attuali. Anche oggi bisogna battersi per liberare l’Italia da qualsiasi barbaro domino mondialista, cominciando da una battaglia politico-culturale che serva a rovesciare gli schemi dominanti. I fattori identitari quali la nostra lingua, il nostro patrimonio storico-culturale, la produzione nazionale e la fede Cattolica vanno recuperati e rilanciati senza indugio. L’Italia dovrà essere la direttrice di una rinascita europea, come è accaduto più volte nella storia. E’ per questo che Fiamma Tricolore è pronta a proporsi alla popolazione con un programma di riscossa nazionale capace di scuotere le coscienze degli italiani e di risvegliare la fierezza della nostra appartenenza.
Viva l’Italia! Viva Fiamma Tricolore!

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