QUELL’INSOPPORTABILE COMMISTIONE TRA FINANZA E POLITICA

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QUELL’INSOPPORTABILE COMMISTIONE TRA FINANZA E POLITICA
Attraverso la sistematica derisione e lo sberleffo, i servi del potere imperante cercano di screditare coloro che pongono l’attenzione su un tema molto importante, ovvero sul legame indissolubile che sempre più intreccia la sfera dell’economia a quella della politica. Con la fine dei partiti di massa, delle ideologie e del modo di fare politica “antico”, nel quale venivano poste all’attenzione degli elettori diverse visioni del mondo e non, come accade oggi, solo banalità concettuali più adatte allo stile social che a quello che dovrebbe appartenere a chi ambisce alla guida della nazione, la politica ha pian piano perso importanza, e le decisioni vere e proprie si prendono in luoghi ben diversi da quelli costituiti dalle assemblee decisionali.
Oggi i destini delle persone li decidono le assemblee dei soci delle grandi aziende monopoliste figlie del sistema capitalista, i presidenti delle multinazionali che decidono, di volta in volta, dove spostare i propri affari, e soprattutto i circoli “illuminati”, come loro stessi si definiscono esplicitamente.
Uno di questi, l’Aspen Instituite, ha visto pochissimi giorni fa l’adesione di Giorgia Meloni, la stessa che da deputata del Pdl ha votato sia la fiducia al Governo Monti sia la Legge Fornero, quella norma che ha distrutto il sistema pensionistico italiano. Oltre a lei sono molti altri gli italiani che fanno parte di questa organizzazione liberal-massonica nata nel 1950, c’è praticamente tutta la classe dirigente del centro-sinistra degli anni novanta, da Romano Prodi a Giuliano Amato, che in quegli anni si sono resi protagonisti di provvedimenti volti a privatizzare tutto ciò che era possibile per indebolire lo Stato e renderlo schiavo degli squali della finanza. Inoltre ci sono alcuni tra i giornalisti di punta del progressismo nostrano, come ad esempio Lucia Annunziata, colei che oggi si spertica in lodi per Draghi, che si appresta, se gli verrà data la maggioranza parlamentare, a diventare Presidente del Consiglio. Un’allegra compagnia insomma, che spazia da destra a sinistra e dovrebbe far capire a molti come quello che una volta si sarebbe chiamato arco costituzionale sia marcio nella sua interezza. Dispiace per coloro che, nella maggior parte dei casi in buona fede, danno credito alla destra parlamentare convinti che essa possa parlare il nostro stesso linguaggio. Sappiano che quando si renderanno conto che cosi non è troveranno sempre nel Movimento Sociale Fiamma Tricolore un interlocutore serio, affidabile e coerente, perchè più il tempo passa più diventa chiaro che solo noi possiamo guardare il popolo italiano negli occhi senza doverci vergognare di nulla.
Daniele Proietti

Foto di Gerd Altmann da Pixabay

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