I CONTENUTI POLITICI DEL PD: LA SOLITA CANTILENA FEMMINISTA

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Il fatto che il Partito Democratico, chiunque possa esserne il Segretario, da tempo non abbia più alcun contenuto politico era ormai noto, ma i fatti, imperterriti, sembrano non voler smettere di dimostrare ciò: dopo la nomina dei Ministri da parte di Draghi, il partito guidato da Nicola Zingaretti non ha di meglio da fare che usare anche questo per tenere alta una delle sue battaglie principali, oltre a quella volta a favorire in ogni modo l’immigrazione clandestina, ossia quella femminista.
Sono insorte molte personalità di spicco di quel movimento politico, tra cui il segretario stesso. Le più battagliere però, sono state due donne: “Buon lavoro al Governo Draghi che dovrà affrontare sfide complesse. Difficile però nascondere l’amarezza: nessuna ministra del Partito Democratico. La competenza delle donne e la giusta rappresentanza nelle istituzioni fanno bene al Paese. Preoccupa che il nostro partito non l’abbia ancora capito”, ha scritto sui social un’indignata Laura Boldrini, deputata del Pd.
“Non riesco a capacitarmi! Neanche una donna del mio partito nell’elenco di ministre e ministri – va detto, di assoluta qualità – letto dal presidente Draghi”, ha rincarato la dose, sempre sui social, la senatrice  Valeria Fedeli. Ma è stato, come anticipato, proprio  il segretario del Partito Democratico, Nicola Zingaretti, a farsi sentire con una certa veemenza. “Nella selezione della componente del Pd nel governo questo nostro impegno non ha trovato rappresentanza. Pur rispettando i criteri di autonomia dei ruoli farò di tutto perchè questo si realizzi nel completamento della squadra di governo”, questo è quanto ha dichiarato il leader del Pd.
Tutto ciò serve a farci comprendere quanto il Partito Democratico sia ormai lontano dai veri bisogni del popolo, che falsamente afferma di voler rappresentare. La gente infatti pensa in questo periodo a come tenere aperta un’attività, a come pagare il mutuo, e non certo a questioni come la parità di genere.
Andando specificatamente sul tema del femminismo poi, bisogna affermare con chiarezza che si tratta dell’ennesima ipocrisia di una sinistra che, volendo passare come quella che tutela i diritti delle donne, in realtà finisce per distruggerle, minandone la vera essenza.
La verità vera è infatti che nel fondo del femminismo si cela un radicale pessimismo, ossia cioè la premessa tacita, che la donna in quanto tale non possa valorizzarsi, e quindi debba, per quanto le è possibile, farsi uomo, rivendicare le stesse prerogative sociali e intellettuali dell’uomo. In questo senso, è da intendere il termine pessimismo: la presunta rivendicazione femministica della donna maschera una abdicazione della donna,  la sua impotenza, o sfiducia, ad essere e a valere come ciò che essa è come donna e non come uomo.
SI può vedere dunque come la “questione di genere” non sia nulla di più che un altro modo per destrutturare la nostra società, scomporla, confondere i ruoli interni alla stessa e plasmarla secondo il proprio volere fino a renderla un qualcosa di indeterminato e spersonalizzato da poter sfruttare più facilmente in tutte le sue componenti.
Il Movimento Sociale Fiamma Tricolore rispetta veramente le donne, crede nelle loro capacità e pensa che abbiano tutte le qualità per pensare loro stesse ad affermarsi nel migliore dei modi e sempre in armonia con la loro natura più intrinseca.

Daniele Proietti

 

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