Questione Ucraina; la Nato e la sua, solita, strategia della tensione.

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di Giovanni DEMARCO

Alcuni giorni fa, il segretario generale della NATO Jens Stoltenberg ha insistito sul fatto che la NATO deciderà sull’adesione dell’Ucraina all’Alleanza, affermando che l’Ucraina, che ha insistito per un’ammissione accelerata, ha il diritto di “richiedere l’adesione”. Lo stesso Stoltenberg “denuncia” come la Russia si sta rendendo sempre più militarmente preoccupante avendo spostato le sue truppe al confine ucraino, descrivendo questo movimento come “ingiustificato, inspiegabile e profondamente preoccupante”.

Stoltenberg e il segretario di Stato americano Antony Blinken hanno entrambi incontrato a Bruxelles il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba, il quale ha insistito affinché la NATO ammetta l’Ucraina alla sua adesione.

La campagna di demonizzazione della Russia di Putin prosegue, parallelamente ad una campagna di santificazione dell’ucraina che affiancata, appunto, dalla Nato intensifica in modo aggressivo le tensioni nella regione. Il governo Zelensky adottando la strategia del controllo della Crimea ha inasprito, infatti, i rapporti con la Russia. Strategia di inasprimento avviata in concomitanza della elezione del “democratico Biden”. La NATO ha lanciato nei giorni scorsi “Locked Shields 2021”,una grande esercitazione di guerra informatica. Incentrato sui paesi baltici e coinvolge i paesi Nato nella protezione delle infrastrutture civili e militari, come le strutture per il trattamento dell’acqua e dell’energia, in caso di conflitto internazionale. Contemporaneamente a ciò, il pentagono ha schierato dal 14 aprile due navi da guerra nel Mar Nero.

A ragione il governo Russo considera a questo punto gli USA come “un avversario”. I Russi hanno denunciato lo spiegamento da parte degli Stati Uniti delle due navi da Guerra, avvertendo gli Stati Uniti di stare alla larga dalla Crimea e dalla costa del Mar Nero. La Russia ha da tempo avvertito che l’adesione dell’Ucraina alla NATO supererà una linea rossa, un punto di non ritorno.
Le azioni della NATO, e in particolare le minacce dell’Ucraina di aderire alla NATO, sono provocazioni straordinariamente sconsiderate, che corrono direttamente il rischio di una guerra tra la Russia, armata di armi nucleari, e le potenze della NATO.
Dalla dissoluzione stalinista dell’Unione Sovietica nel 1991, la NATO, nonostante le promesse contrarie, si è avvicinata sempre di più ai confini della Russia. Ciò include Polonia, Romania, Bulgaria e Stati baltici. La regione del Mar Nero è una parte importante della strategia statunitense, volta a contrastare sia la Russia che la Cina. Gli USA infatti considerano la crescente influenza della Russia (e della Cina) nella regione del Mar Nero colpisce interessi occidentali più ampi in Medio Oriente, Mediterraneo e sud-ovest Asia.

Il rapporto, scritto da un ex comandante militare statunitense in Europa, esorta la NATO a “invitare la Georgia ad aderire alla NATO e mettere l’Ucraina sulla corsia preferenziale per l’adesione”. Raccomanda inoltre di rendere “vulnerabile” la flotta russa del Mar Nero al largo della Crimea, in particolare “con lo spiegamento di droni e missili da crociera … e con lo spiegamento di capacità di deposito di mine”.

Altri rapporti recenti di think tank hanno evidenziato la necessità di contrastare l’influenza della Cina nella regione, che ha stabilito stretti legami economici con diversi paesi, inclusa l’Ucraina.
È proprio a causa dell’intersezione di vari conflitti e interessi geopolitici che la crisi nella regione del Mar Nero ha il potenziale per innescare una catastrofica guerra regionale, se non globale. Il conflitto ha già coinvolto Turchia, Polonia e Bielorussia.
È difficile sapere cosa hanno in mente gli Stati Uniti. L’esasperazione delle tensioni risponde a un piano o si tratta solo di atteggiamenti senza seguito? In ogni caso, la Russia sembra prendere molto sul serio queste manovre.
Per quanto riguarda l’adesione dell’Ucraina alla NATO, è teoricamente impossibile per gli stessi statuti dell’organizzazione. Ma gli Stati Uniti, come sempre, non si preoccupano delle regole. Se il loro piano richiede che l’Ucraina diventi parte della NATO, la integreranno. Resta da vedere se gli altri paesi saranno d’accordo, ma difficilmente credo nella loro capacità di dire di no (anche ammesso che ne abbiano il coraggio!). Italia compresa.
Se l’Ucraina fosse integrata nella NATO, sarebbe una virtuale dichiarazione di guerra alla Russia.

Il solito atteggiamento arrogante di una organizzazione anacronistica e dannosa per l’Italia e l’Europa.

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