Sicilia, terra di sbarchi ed immigrazione clandestina

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Di Antonio D’Abrosca, Dip.to Immigrazione MSFT Sicilia.

Nell’indifferenza generale della politica dei mestieranti e nell’accondiscendenza di taluni rappresentanti della sinistra siciliana, con i quali ci rifiutiamo a priori di interloquire, si consuma lo scempio di un’immigrazione fuori controllo ed una scelta improvvida della Sicilia, luogo di sbarco di migranti provenienti da Libia, Tunisia, Algeria e Turchia con l’utilizzo dei porti di Lampedusa, Pozzallo e Augusta come città di smistamento. Sbarchi di massa di persone senza identità civile e sanitaria.

Per citare i numeri dichiarati dal Viminale nell’ultimo anno sono sbarcati 67 mila migranti, di cui 9500 circa minori non accompagnati, oltre a migliaia di cui si sono perse le tracce.

Altro annoso problema lo si riscontra ad Augusta, dove, nelle ultime ore sono arrivati con la nave “Diciotti” 573 persone di cui 43 minori non accompagnati e circa 100 positivi, subito trasferiti nelle navi quarantena in sosta nella rada di Augusta (SR); navi cariche di migranti, sovente senza identità civile e sanitaria.

Le città siciliane rischiano seriamente di diventare le capitali europee dello sbarco (sic!), un vero punto di riferimento per scafisti e buonisti di tutti i tipi. La demagogia dell’accoglienza diffusa e la redistribuzione dei migranti in Europa è destinata a rimanere tale.

Si spera che gli amministratori regionali e locali si attivino affinché il flusso degli sbarchi si dimezzi e le navi quarantena siano spostate subito in altra sede, le stesse che creano di fatto disagi ed inquinamento; i cittadini debbono sapere che le stesse, per lo smaltimento delle acque reflue, si recano al largo e scaricano in mare, al fine di evitare di pagare il dovuto per un giusto ed equo scarico in apposite imbarcazioni di raccolta quali le cosiddette bettoline.

Il Movimento Sociale Fiamma Tricolore chiede con forza all’amministrazione regionale e locale di attivarsi subito affinchè venga dismesso tale insostenibile sistema di accoglienza; i porti ritornino ad essere snodo centrale per l’economia Italiana, fonte di benessere per tutti noi.

La Sicilia deve tornare a vivere!

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