Autonomie regionali ed altri “regalini”

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di G. Ciarcia

Il nuovo anno comincia male per il governo italiano; o meglio per il popolo italiano a causa del governo italiano.
Sembra proprio che questo esecutivo brancoli nel buio. Qualcuno lo ha già definito governo della nuova “macelleria sociale”, ma soprattutto appare come governo degli incapaci.
Dove il governo stia destinando le risorse per gli aiuti alle famiglie e alle imprese non lo sappiamo, il piccolo intervento sulle bollette riguarderà solo i prossimi tre mesi, come se le aziende tra tre mesi cessassero con le attività, in compenso però hanno fatto risalire i prezzi del carburante (uno dei rincari più odiati dagli italiani) alle stelle.
Altro tasto dolente e di scottante attualità è quello delle autonomie regionali. È chiaro che la Lega Nord per l’indipendenza della Padania (questo ancora il loro nome ufficiale) fin dalla propria nascita si è basata su queste posizioni inconciliabili con la nostra visione nazionale, ma questo i “patrioti della domenica” di Fratelli d’Italia ben lo sapevano anche prima dato che insieme alla Lega hanno firmato un programma di governo e la signora presidente del Consiglio gli ha pure concesso un ministero denominato “delle autonomie”; fingere di opporsi adesso serve a poco.
Tra l’altro Fratelli d’Italia così come prima Alleanza Nazionale non si è mai opposto al federalismo fiscale e alle autonomie regionali, evidentemente oltre che della politica sociale missina si sono dimenticati anche le sacrosanti battaglie del Movimento Sociale Italiano contro l’istituzione delle regioni, memorabile l’intervento fiume di Almirante alla Camera dei deputati.
Un giorno ci spiegherà il partito della Meloni cosa gli rimane di quella fiamma che persiste ancora nel loro emblema.
Certamente non è accettabile uno Stato Nazionale unitario dove siano presenti differenziazioni regionali in materia di istruzione, sanità e politica energetica.
Ormai è la scarsa capacità anche nelle decisioni governative a risoluzione della gente che ci preoccupa ben di più rispetto alla nostra scontata ma essenziale divergenza ideale .
Questi sono i regali che ci spettano. Come cittadini ne siamo indignati, come movimento politico ce lo aspettavamo anche se non in questi termini.

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