di Daniele Proietti
Sergio Ramelli, Enrico Pedenovi e Carlo Borsani erano ragazzi come noi, che credevano in un’idea e avevano permeato la loro vita di militanza.
Difendevano le proprie convinzioni, tanto pure e nobili quanto avverse al mondo di quei sanguinosi anni 70, nei quali dichiarare di appartenere ad una determinata area politica non significava solo farsi tanti nemici, precludersi carriere universitarie e lavorative, ma era pericoloso per la propria incolumità.
Oggi la violenza politica non è più fisica come allora ma si è spostata sul piano del pensiero, e il sistema si avvale di leggi liberticide per silenziare voci scomode come la nostra, che esprime ancora oggi il dissenso e le idee che camerati come Sergio, Enrico e Carlo hanno portato avanti per tutto il corso della loro vita.
Li ricordiamo oggi, anniversario della loro scomparsa, e ogni giorno nella nostra attività politica, sperando di poter essere degni del loro esempio.
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