ATLANTISTI? NO GRAZIE.

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di Giacomo Ciarcia

Nelle sue ultime “pillole politiche” in onda su Radio Radio il filosofo Diego Fusaro sembra confermare tra gli altri discorsi la tesi “meloniana” espressa poche settimane fa in seguito alla guerra russo-ucraina secondo il quale la “destra” in chiaro riferimento al Movimento Sociale Italiano è stata sempre atlantista sin dal 1948. Questo azzardo detto dalla signora della Garbatella, arrivista per quanto ignorante possiamo anche sopportarlo, ma quando ciò viene confermato da un sedicente filosofo e politologo come Fusaro la questione merita una nostra postilla a riguardo dato che noi e noi soli come Movimento Sociale Fiamma Tricolore rappresentiamo l’eredità politica del MSI.

Vero è che in un determinato momento storico nel pieno della guerra fredda e nei momenti più alti di tensione il MSI accettò a livello verticistico e non senza malumori, scontri e lotte intestine il Patto Atlantico quando veramente c’era il forte rischio di una egemonia sovietica dell’occidente il che avrebbe portato ad una comunistizzazione dell’Europa. Questo è indubbiamente vero e non possiamo negarlo ma il pericolo che in effetti non era immaginario portò addirittura paradossalmente e Fusaro bene lo ricorda nel suo intervento persino il leader comunista italiano Enrico Berlinguer ad affermare che fosse necessario rimanere sotto il cappello della Nato.

Una scelta quindi quella del MSI italiano di quegli anni che noi tuttavia come Movimento Sociale Fiamma Tricolore eredi diretti della purezza ideale missina delle origini non giustifichiamo né tanto meno rivendichiamo, ma che comprendiamo calandoci in quel contesto storico.

Ma affermare che il Movimento Sociale Italiano sin dal 1946 – 48 fu di dichiarata fede atlantista come detto da Giorgia Meloni e confermato da Fusaro rappresenta una bestemmia storica.

Il Movimento Sociale Italiano fu sin dai suoi esordi di dichiarata impostazione “terzoforzista” ossia non allineato e avverso in egual misura ai due blocchi imperialisti sovietico e americano. La scelta dell’accettazione del Patto Atlantico avvenne più tardi durante le segreterie “moderate” di De Marsanich e Michelini, e ciò portò ripetiamo a forti discussioni in seno al partito e addirittura a scissioni.

Una scelta indubbiamente non rinnegata dalla seconda segreteria Almirante e dalla “Destra Nazionale” che si rivelerà più tardi un errore strategico oltre che un cedimento ideale ma che contestualizziamo al momento storico che fu.

Nel partito comunque sia rimase una buona fetta di indubbia fede anti-atlantista persino a livello dirigenziale, primo tra tutti il compianto Beppe Niccolai, Pino Rauti e molti altri, mentre la base lo rimase quasi in toto.

Comunque sia nessun esponente missino neanche tra i più “accettatori” del Patto Atlantico si sogno’ mai di esaltare il mito americano e l’imperialismo americano.

Fu soltanto una scelta quasi obbligata dettata dalle circostanze.

Questo la signora della Garbatella a guida del partito “neocon” italiano che tiene in ostaggio la nostra fiamma non ama ricordarlo, come non ama ricordare l’opzione corporativa ed anticapitalistica missina.

Ci spiace che un filosofo come Fusaro che sicuramente conosce la storia si sia accodato alle tesi di Giorgia Meloni, circa un MSI atlantista dai suoi esordi.

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