La rivoluzione demografica
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di Vincenzo Guardino
Secondo i recenti dati dell’Istat, nel 2024 in Italia si è toccato il picco più basso delle nascite. Con 1,18 figli per coppia di media, la fecondità italiana è scesa al minimo storico, mentre continua a crescere l’età media del primo parto, ormai ben oltre i 30 anni per donna, così come continuano a crescere gli scapoli e le coppie che non fanno figli.
La popolazione italiana invecchia inesorabilmente, mentre gli immigrati, i quali ad oggi sono quasi un sesto della popolazione, stanno realizzando da tempo un vero e proprio boom demografico all’interno del nostro suolo nazionale. E’ un dato di fatto oramai che molte classi elementari e medie sono formate per buona parte da bambini figli di popolazioni allogene.
Si può ritenere ragionevolmente che tra una quindicina d’anni, quando i nostri anziani (che compongono attualmente la maggioranza degli italiani) non saranno più al mondo, considerando altresì l’emigrazione spaventosa dei giovani all’estero, la popolazione italiana autoctona si dimezzerà, mentre gli immigrati, magari divenuti italiani grazie al centro-destra che farà passare uno ius soli più temperato, saranno la maggioranza. Già ampi settori del centro-destra ed in particolare di Forza Italia strizzano l’occhio alle sinistre ed ai poteri forti sul tema del cosiddetto “ius culturae”
Chiediamoci: è questa l’Italia per la quale i nostri nonni hanno sacrificato la loro vita? La nostra nazione, unica al mondo per storia e cultura, rischia letteralmente di sparire se non si inverte la rotta in modo deciso e se non si operano decisioni drastiche a livello politico. A nostro avviso, dopo aver rimpatriato non solamente i clandestini ed i criminali, ma anche tutti quegli immigrati a cui è stata regalata la cittadinanza senza alcun merito, occorre avviare urgentemente una rivoluzione demografica. Massicci aiuti economici alle famiglie che mettono al mondo figli, forti sgravi fiscali per ogni figlio italiano che nasce, abrogazione delle leggi abortiste e divorziste costituiscono i primi passi per la salvezza nazionale; anche la reintroduzione di tasse sul celibato e sul nubilato sarebbe una misura opportuna vista la gravità della situazione. Tuttavia, accanto alle misure di carattere politico ed economico, crediamo sia necessario fare un passo innanzi: occorre combattere senza tregua la cultura laicista, nichilista, sessantottina ed anti-cristiana imperante da decenni all’interno della società italiana, specialmente nelle scuole, nelle università e nei media.
Dopo tante parole al vento e tradimenti continui da parte di politicanti ciarlatani e venduti, è ora che gli italiani comprendano finalmente che solo la nostra Fiamma Tricolore può salvare la patria, garantendo la sopravvivenza del nostro popolo ed un futuro ricco di speranza ai nostri giovani.
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