Europa madre o matrigna?

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di Mario Lupi


Il crollo delle borse, ultimo atto che ha fatto seguito alla pandemia, alla guerra ed alla crisi energetica, con prezzi ormai alle stelle e lo spread ( parola da un po’ passata nel dimenticatoio ) tornato di nuovo a salire, ha di nuovo dato fiato agli “euroscettici” di casa nostra che, dopo la pandemia ed il Pnrr sembravano scomparsi. La grandiosa crescita di cui si vociferava all’indomani del Covid si è andata a farsi benedire, si sta andando a grandi passi verso una recessione.
È finita l’era del famoso whatever it takes ( ad ogni costo ) con cui Mario Draghi, il 26 luglio 2012, quando la crisi della moneta unica stava stritolando l’Europa e mandando a picco l’Italia ci salvò dal tracollo, allora governatore della BCE, impegnò la stessa BCE a comprare i titoli di Stato di Paesi indebitati come il nostro.  Ora ci ha pensato Christine Lagarde ha rarificare lo stop a questa misura con tutte le conseguenze susseguenti.
Faremo la fine della Grecia?
Personalmente questa Europa in mano alle banche ad agli euroburocrati di Bruxelles non mi ha mai convinto, resto ancora dell’idea che senza un indipendenza monetaria non potremo andare lontano.

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