PERCHÉ SIAMO MISSINI ANCORA OGGI

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di Giacomo Ciarcia

Molto spesso ci sentiamo chiedere da taluni nostri contradditori, da gente comune ma anche da elementi d’area nostra, che senso può avere “perseverare” a dichiararsi missini nel 2021.
La prima risposta la vogliamo rivolgere senza polemica alcuna, a tutti coloro che la pensano in maniera simile a noi, ossia ai tanti camerati anche in buona fede, che intravedono nel Movimento Sociale una etichetta ormai superata, passatista o comunque non al passo coi tempi.
A questi amici teniamo a ricordare come il Movimento Sociale Italiano primo ed unico su tutti, abbia rappresentato la casa, la fortezza creata dai nostri padri spirituali reduci per lo più della Repubblica Sociale Italiana che, dopo la sconfitta militare, qui si ritrovarono nel 1946 riunendo i mille rivoli già esistenti per dare un’unica voce anima e corpo a quella nostra Idea che sino ad allora era stata servita sui campi di battaglia.
Dopo pochi anni quella casa cominciò a vacillare e parzialmente a scomporsi in alcuni di quei rivoli (persone anche autorevoli) che avevano contribuito ad edificarla poco prima, ciò a causa indubbiamente di una classe dirigente che trovatasi ai vertici del partito, più volte non tardò ad “inciampare” in sbandamenti vari e deviazionismi di diversa entità, i quali costrinsero molti assoluti custodi della più alta purezza ideale ad andarsene. Molti di loro torneranno sui loro passi anni più tardi.
Ciò non ha impedito al Movimento Sociale Italiano, tra “alti e bassi” e nelle varie stagioni politiche, di sventolare sempre e comunque la bandiera all’emblema della “terza via”; una fede mai eclissata e totalmente rinsaldata dopo Fiuggi, allorché liberatosi dai fardelli rappresentati dai rinnegati vari, il Movimento Sociale Italiano, intanto divenuto Movimento Sociale Fiamma Tricolore, poté ritrovare la sua completa purezza ideale come un tempo. Era il 1995,
ma le divisioni “emorragiche ” di cui purtroppo siamo ottimi maestri, erano già pronte a venire; una maledetta mania, che ci ha portato in un crescendo non certo casuale, a dividerci sino alla “scissione dell’ l’atomo”, finendo per favorire di fatto per anni il sistema da noi avversato ed i rinnegati, a suo tempo saltati sul carro vincente.
Per questa ragione, oggi più che mai, dopo un quarto di secolo di scissioni e microscissioni dell’area, dall’era post-abiura di Fiuggi, pensiamo sia giunto il momento di riprendere la battaglia da dove questa vide luce, per ripartire insieme contro ogni divisione e settarismo dal progetto originario. Ebbene sì, Missini dal 1946, ancora nel 1995, ancora oggi più che mai. Certamente missini nella sua essenza puramente rivoluzionaria, che può soltanto trovare forza vitale nelle sue radici più profonde attraverso la Continuità Ideale con ciò che noi conosciamo. Con queste motivazioni, noi oggi tendiamo la mano ai camerati delle mille diaspore, affinché ritrovino unità di intenti nella nostra casa comune. Soltanto ripartendo da ciò che ci ha unito potremmo porre fine alle divisioni.
A chi invece da destra, ci addita insinuando quale sia il senso nel rimanere missini, ancora oggi con l’affermazione di un partito come Fratelli d’Italia che sta navigando col vento in poppa, rispondiamo con le nostre tesi.
Ci chiedono cosa possa differenziarci da loro,
a questa domanda parrebbe superficiale rispondere che il partito della Meloni rappresenta quell’abiura di Fiuggi all’ennesima potenza; a differenziarci è una completa visione del mondo, dello Stato e della società.
Non abbiamo nulla a che spartire con un partito politico che ama adagiarsi sugli allori, riempiendosi la bocca di “patriottismo” con molta superficialità e disinvoltura ma che nei fatti non lo dimostra. Abbiamo una visione nazionalista e patriottica che non può coincidere con quella di chi sogna uno stereotipo di “patriota” in Silvio Berlusconi al Quirinale, con quella di chi parla di patriottismo ma accetta i colonizzatori della NATO e della UE, con quella di che avversa (anche giustamente) l’invasione straniera extracomunitarima che dimentica quella a “stelle e strisce” che persiste da oltre 75 anni, e potremmo continuare a lungo circa il nostro difendere l’identità nazionale ed il loro pseudo-sovranismo a fasi alterne.
Soprattutto come missini rappresentiamo una alternativa sociale mirante un sistema totalmente avverso a quello liberaldemocratico e capitalistico da loro stessi abbracciato a pieni mani e fatto proprio da sempre all’insegna di una destra conservatrice che disconosciamo e respingiamo al mittente.
Per tutte queste ragioni sentiamo la necessità di rimarcare le differenze e di dichiararci missini ancora oggi. Se c’è una cosa buona che ha scaturito Fiuggi è stata quella di “dividere il grano dalla pula.”
Noi auspichiamo una nuova Rivoluzione Nazionale e Sociale che pacificamente sbaragli la restaurazione del 1945.
Gli insegnamenti lasciatici dagli ultimi Testimoni dell’Idea del calibro di un Pino Rauti, Giorgio Pisanò, Enzo Erra, Manlio Sargenti devono tracciare il nostro cammino.
Le battaglie della destra liberal-conservatrice le lasciamo agli eredi di Alleanza Nazionale.
Avanti con il Movimento Sociale Fiamma Tricolore.

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